Si trova a 469 s.l.m. e domina l’abitato di Cavallirio. Da lì si ha un’ampia visuale e si scorge Montalbano e le strutture fortificate del Castello di San Lorenzo e della Torre di Prato Sesia. Gli attuali resti risalgono al XVII – XVIII secolo ma è documentata – anche da sondaggi di scavo – l’esistenza di una torre più antica risalente all’incirca al XII – XIII secolo. Si può supporre che in questa posizione strategica e dominante – come in altre simili nella zona - esistesse una torre di avvistamento non solo in epoca alto medioevale ma anche romana.
Un’ipotesi sull’edificazione principale della Torre di Cavallirio si può collegare a un documento del 6 marzo 1163 dell’imperatore Federico I Barbarossa in cui veniva fatto un elenco delle terre e dei castelli che si confermavano rientrare nel feudo della famiglia dei Marchesi di Romagnano, alleati del Comune di Vercelli (Romagnano, l’attuale Prato Sesia, Cavallirio, Grignasco, Ara e Naula). Cavallirio poteva rappresentare l’avamposto occidentale del territorio del Comune di Vercelli e dei feudatari alleati, con la duplice funzione di avvistamento e difesa ma soprattutto per attestare il dominio del Comune sul territorio (contemporaneamente vennero costruite le Torri di Roasio, la Torre delle Castelle di Gattinara e la Torre di Sopramonte di Prato Sesia). Nell’ultimo decennio del XII secolo Novara conquistò il dominio della sponda sinistra della Sesia. Un documento del 13 aprile 1190 riferisce che i Novaresi avevano ricacciato i Vercellesi sulla sponda destra.
La lotta tra i Comuni si protrasse fino al 25 maggio 1194: la cosiddetta Pace di Casalino.
A seguito del trattato i Vercellesi dovettero ritirarsi sulla sponda sinistra della Sesia, perdendo il territorio di Cavallirio, Romagnano e Prato Sesia. Pare probabile che la Torre di Cavallirio sia stata distrutta in quell’epoca. È comunque interessante osservare che i materiali, forse di vari crolli successivi, con quelli della struttura più antica, ben identificabili, servirono a costruire i muretti di contenimento dei terrazzamenti per la coltura della vite. Altri studiosi ipotizzano anche l’esistenza, in epoca Alto Medioevale, di una struttura lignea, forse di origine longobarda.
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