testo di Mariano Rognoni (settembre 2010)

 

Nel 1738 Novara passò dalla dominazione austriaca al Regno di Sardegna dei Savoia e il re Carlo Emanuele III si impegnò a migliorare l’aspetto della città. La prima opera pubblica, portata a termine in brevissimo tempo, fu lo scavo della “Cunetta”. Questo canale, circondando gli spalti della città, avrebbe permesso il drenaggio degli acquitrini che a quel tempo rendevano insalubri ampie aree dei sobborghi cittadini.

 

Eletto governatore di Novara, il marchese di Rivarolo (Amedeo Battista di San Martino d’Agliè) fece sistemare nel 1740 la piazza antistante il Castello chiamata poi Rivarola, che venne abbellita con la messa a dimora di numerosi olmi in filari lungo il suo tratto perimetrale.


Il primo progetto di realizzazione di un pubblico passeggio risale agli anni 1780-1790. Dopo la costruzione del Teatro (1779) l’aristocrazia cittadina si adoperò per la creazione di un’area pubblica di passeggio e per una nuova sistemazione della Piazza Rivarola.


Il progetto venne realizzato nel 1788; nacque così il “Viale delle Carrozze”. Il viale si estendeva in linea retta dalla Piazza Rivarola al bastione dei Cappuccini. Costituito da doppi filari di alberi ad alto fusto (olmi), dava vita a tre allee, la centrale per le carrozze e le due laterali per le passeggiate a piedi; il tutto completato da un ampio rondò a metà viale.


Le notizie circa lavori o progetti per il Pubblico Passeggio dell’Allea si interrompono per circa un ventennio.


Con la battaglia di Marengo (16 giugno 1800 ) venne costituita la Repubblica Cisalpina alla quale Napoleone aggiunse l’Alto e Basso novarese e quindi anche la Città. Novara diventò il capoluogo del Dipartimento dell’Agogna; la sua situazione socio economica era in evoluzione, spinta principalmente dall’incremento demografico. Venne attivata l’illuminazione notturna delle vie, vennero selciate e collegate alla rete fognaria tutte le strade all’interno delle mura, molte case ristrutturate o ricostruite, aperte molte botteghe artigiane e commerciali; ne conseguì una importante trasformazione urbanistica in cui il verde cittadino assunse importanza come servizio pubblico legato sia alla sua funzione decorativa di abbellimento che di fruizione da parte dei cittadini, perché punto di incontro delle diverse classi sociali oltre che di contrasto verso l’insalubrità dei luoghi di lavoro e delle abitazioni più povere.

 

Per quanto riguarda la sistemazione a verde nell’800, gli anni importanti sono:

 

1804 - ristrutturazione dei viali del Pubblico Passeggio costituito dai viali principali e secondari dell’Allea ( ne è incaricato l’ing. Orelli).


 

1810 - progettazione e realizzazione di verde pubblico nell’area posta a lato dell’Allea detta “dei Cappuccini” e nuova piantumazione dell’Allea di San Luca. Alle essenze arboree nostrane vengono accostate piante esotiche.

 

1837 - progetto di sistemazione della Piazza antistante il Castello (ing. Agnelli).

 

1845 - completamento delle Allee, giardini pubblici e passeggi sull’intera cerchia dei Baluardi.

 

Prendendo in considerazione il ventennio, l’urbanistica fascista prevedeva ampi spazi attrezzati per una adeguata attività sportiva; vennero costruite palestre e campi e da questo periodo si iniziò a parlare di “verde attrezzato”. A differenza di quello progettato e realizzato nell’Ottocento, per il quale si esaltavano gli aspetti naturalistici, di decoro e di valore salutistico, ma in cui per altro non si escludevano le attività sportive, il verde veniva ora progettato per lo più come “contorno” alle varie strutture sportive.

 

In questa ottica, all’inizio degli anni ’30, è nato il “Parco dei Bambini” nelle sue forme attuali, sull’area del Prato della Fiera. Proprio nel 1930 il Prato della Fiera progettato in precedenza come centro Polisportivo, veniva destinato ad un nuovo uso, non rispondendo più a tutte le necessità per cui era stato pensato e il campo sportivo trovava la sua ubicazione nell’area del ex prato del Patibolo situato lateralmente alla allora esistente via Barazzuolo.

 

Il Prato della Fiera e gli spazi adiacenti, nella loro destinazione a parco dei bambini, sono stati caratterizzati da un frazionamento dell’insieme a verde. L’ intersecarsi di viali e vialetti non più rigidamente rettilinei ha delimitato zone prative di risulta; su alcune hanno trovato spazio gruppi di alberi, mentre altre sono state occupate da giostre ed altalene.

Maggiore valorizzazione è stata riservata alla parte centrale dove sono stati realizzati elementi decorativi come la fontana ellittica ed una serie di pergolati.

 

All’interno del Parco il gruppo Astrofili di Suno in collaborazione con l’Omar ha costruito con piastrelle una meridiana analematica.


 


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