Terre del Boca è una denominazione collettiva che prende origine da un’eccellenza del territorio, il vino Boca D.O.C. prodotto in cinque comuni: Boca, Cavallirio, Grignasco, Maggiora e Prato Sesia.


Questo territorio fa parte del comprensorio delle “Terre di vino, di riso e d’acqua”  (ATL Novara) e i cinque comuni rappresentano altrettanti siti di notevole valenza ambientale-geologica e storico-artistica data la loro collocazione nella fascia sud del Parco Naturale del Monte Fenera (ora accorpato nell’Ente di gestione delle aree protette della Valsesia).
L’Ente Regionale si è sempre adoperato per la tutela, la valorizzazione e lo studio del territorio, in particolare promuovendo il reimpianto della vite (dai sette ettari iniziali agli attuali cinquanta), oltre che la ricerca archeologica e storico-artistica di queste terre del settore novarese, curandone anche la fruizione e l’offerta enogastronomica.


Aspetto ulteriormente significativo consiste nel fatto che i nostri territori sono il fulcro del Geoparco della Valsesia e Valgrande, sito UNESCO, attuato per la grande rilevanza culturale di queste zone sotto il profilo geo-morfologico.


Queste terre sono un unicum non solo europeo ma mondiale, poiché la loro posizione e la loro storia geologica, di cui ci pare opportuno dare un breve cenno, hanno reso questo suolo molto particolare per l’alta concentrazione di minerali rari, frutto di un immane cataclisma molto lontano nel tempo. Questo ha determinato l’eccezionale qualità dei vini prodotti in questa zona.
Intorno ai 280 milioni di anni fa avvenne il collasso di un supervulcano e la formazione di una caldera proprio in una zona che comprende gli attuali comuni di Grignasco e Prato Sesia.
Questo eccezionale fenomeno geologico causò la fusione dell’originaria crosta, generando nuove rocce ricchissime di minerali preziosi, tra cui silicio, alluminio, calcio, magnesio e altri.


Il processo della formazione delle nostre terre prosegue dai 220 ai 250 milioni di anni fa, quando l’unico grande continente, la Pangea, comincia ad assottigliarsi fino a dividersi in due continenti, Laurasia e Gondwana, fra i quali si forma un oceano, la Tetide.
E’ dal suo fondo che si generò il Monte Fenera, infatti nel corso dei millenni  sul fondo marino si erano accumulati enormi sedimenti continentali e soprattutto scheletri, gusci calcarei e conchiglie.
Questo ricchissimo fondo marino emerse successivamente, creando montagne come le Dolomiti e il Fenera e questo fenomeno si verificò quando intorno ai 50 milioni di anni fa la costa africana si piegò a ricciolo verso l’alto facendo risalire le parti più profonde della Tetide e la struttura interna dell’antico vulcano.


Il fondo del mare a cielo aperto e lo strato di rocce calcaree ed arenarie per il fenomeno della dolomitizzazione divennero una vera e propria miniera, tra l’altro di carbonato doppio di calcio e magnesio, che nel corso dei secoli cedette proprio alle Terre del Boca.
Non solo, ma un altro mare, quello pliocenico ( 5-3 milioni di anni fa), ha contribuito con altri preziosi depositi all’arricchimento delle nostre località, poi le glaciazioni completarono l’opera formando quell’eccezionale deposito fluvio-glaciale da cui trarranno origine e peculiarità i vini di tutta la lingua di terre delle colline novaresi.
La presenza dell’uomo è caratterizzata dal Neanderthal, le cui tracce sono ben documentate nelle grotte del Fenera, poi,  con l’avvento dell’Homo Sapiens (35.000 anni fa), le dolci colline ai piedi del monte furono abitate e ci furono le prime colture.

Queste cinque terre perciò, fin dalla preistoria, testimoniano la presenza della vite, ma questa non è l’unica peculiarità culturale e cultuale, in quanto massi soprattutto porfirici furono considerati già dalla notte dei tempi “rocce della salute” e che non hanno mai perso la loro fama, tanto da essere cristianizzati in un perenne sacrum continuum. Un esempio eclatante è la roccia su cui sorge l’originario pilone votivo con l’iconografia del Crocifisso a Boca, matrice dell’imponente santuario antonelliano, ora eletto a “Basilica Minore”.
Le Terre del Boca offrono strutture di accoglienza attraverso quattro agriturismi, alcuni bed and breakfast ma soprattutto ristoranti che offrono servizi apprezzabili anche dal punto di vista eno- Oltre alla produzione enologica rappresentata da parecchie aziende che offrono degustazione e vendita al minuto, si segnala anche la presenza di un caseificio in Cavallirio che produce gorgonzola, la locale “ghenga”. Sul territorio sono presenti anche produzioni agricole biologiche ed è sviluppata anche l’apicultura con la produzione e la vendita di un ottimo miele.



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