L’oratorio di San Germano  sorge isolato nella campagna e ai limiti di un bosco, in prossimità della strada che giunge dal Piano Rosa e collega Cavallirio con Romagnano. E’ a navata unica e della primitiva struttura romanica è rimasta solo l’abside, che è stata inglobata nella ricostruzione successiva.


Si possono ancora vedere le specchiature scandite dalle lesene e decorate da gruppi di due archetti pensili dall’andamento irregolare, piuttosto larghi e dai peducci lunghi. Questa è l’unica parte che ha mantenuto l’aspetto originario, modificato dalle successive ricostruzioni, e tracce della muratura primitiva si possono osservare solo in qualche specchiatura e in parte sul lato nord, nel tratto dove non è stato addossato il grosso contrafforte; è composta da ciottoli disposti in modo irregolare, con qualche tratto a spina pesce, in uno spesso strato di malta. Per il tipo di muratura e per la decorazione a gruppi di due archetti, simili al San Marcello di Paruzzaro e al San Martino di Pombia, l’oratorio potrebbe risalire alla prima metà dell’XI secolo, con successive pesanti modificazioni, tra cui una sopraelevazione, la trasformazione totale dell’interno nel ‘600, l’aggiunta del portichetto settecentesco e la copertura con manto di malta del pavimento costituito da acciottolato. La chiesa è documentata in territorio di Romagnano nel 1228 e nel 1254.
La dedicazione è a San Germano di Auxerre, ritenuto protettore dei bambini per numerose infermità, soprattutto il mal di ventre, ma in particolare a Cavallirio si era soliti chiedere a San Germano il felice ritorno a casa da un viaggio, sia in terre lontane che semplicemente nelle vicinanze, ed era quindi il protettore di viaggiatori, pellegrini ed emigranti.


Nella tradizione devozionale locale perdura il ricordo di antichissime processioni che da Romagnano raggiungevano Cavallirio e nell’elenco delle feste votive della parrocchia abbaziale di San Silano troviamo che nel 1628, con la visita pastorale del vescovo Volpi, era ancora mantenuta l’usanza rituale della processione il 31 luglio a San Germano, “intra confines territorij Romagnani”, prova di un antico legame tra le due località per lo scioglimento di un qualche voto. Questo oratorio campestre era anche visto anche come tappa obbligatoria nel percorso tra Cureggio e i territori dell’abbazia di San Silano, era un luogo di sosta inevitabile e necessaria per il corpo e per l’anima, il posto in cui sostare un attimo per chiedere al Santo la buona conclusione del viaggio. L’interno è stato pesantemente rimaneggiato oltre che oggetto di furti, data la posizione isolata dell’edificio, tanto che la pala d’altare, probabilmente settecentesca, è stata trafugata alla fine degli anni ’70 e sostituita in tempi recenti da un fac- simile dell’originale, che per evitare lo stesso destino viene conservato nella Parrocchiale e ricollocato nell’oratorio della baraggia solo in occasione dei festeggiamenti del 31 luglio e in poche altre occasioni. Il quadro attuale rappresenta il santo Vescovo che accetta la chiamata a diffondere la parola del Cristo, rappresentata dalla Vulgata di San Girolamo.

L’area dell’Oratorio di San Germano è interessata da una festa campestre che si svolge ogni anno a Luglio e che conta sulla partecipazione di numerosi visitatori


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